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Trento, 17 novembre 2015
Commemorazione delle vittime del terrorismo a Parigi
Intervento di Lucia Coppola, presidente del Consiglio comunale
nella seduta del Consigio comunale di martedì 17 novembre 2015

Consigliere e consiglieri,

vi chiedo di alzarvi in piedi insieme a me. Prima di iniziare i lavori di questa seduta desidero proporvi di commemorare con un minuto di silenzio le 130 vittime innocenti di 19 nazionalità che hanno perso la vita a causa del feroce terrorismo che fa riferimento al fondamentalismo islamista e che ha insanguinato Parigi nella serata di venerdì 13 novembre: una data destinata a rimanere impressa nella storia e nella memoria della Francia, dell'Europa e del mondo.

Come ha detto papa Francesco, utilizzare il nome di Dio per giustificare simili assassinii è semplicemente una bestemmia, che nulla può avere a che fare con qualunque religione, Islam compreso. Il nostro pensiero va alle famiglie delle persone uccise e ai tanti feriti, alcuni molto gravi, che ancora lottano per la vita. La nostra solidarietà va alle cittadine e ai cittadini di Parigi e di tutta la Francia, ma anche di tutta l’Europa, che si è sentita colpita nel proprio cuore.

Quanto avvenuto nella capitale francese, a pochi mesi dalla strage di Charlie Hebdò, ci riporta alla barbarie, al buio della ragione, all'odio e al disprezzo per tante vite umane spezzate, per tanti giovani il cui cammino esistenziale si è interrotto a causa della brutalità  e della violenza che attraversa il mondo con il terrorismo, ma anche con troppe guerre fratricide: tra tutte ricordo quella in Siria con oltre 250 mila morti e un esodo senza fine di milioni di persone inermi e incolpevoli, che hanno perso tutto.

In questi ultimi giorni ci sono stati altri sanguinosi attentati in Libano e l'esplosione che ha colpito l'aereo russo nel Sinai egiziano, provocando altre centinaia di morti innocenti. A Parigi, i terroristi hanno colpito in sei diversi punti della città, seminando il terrore, in una guerra asimmetrica che contrappone kamikaze spietati e armati, nemici dei loro stessi popoli, a inermi civili nei luoghi del vivere quotidiano. Dallo stadio di Francia, alla presenza del presidente Hollande, ai caffè, ai ristoranti, al Bataclan dove 1550 persone si erano riunite per ascoltare un gruppo rock californiano.

La Parigi affollata e vulnerabile di una sera di quasi festa, all'inizio di un week-end novembrino, è stata il tragico scenario di un vero e proprio massacro condotto stavolta dentro il cuore dell'Europa, non diverso purtroppo da quelli che quotidianamente insanguinano tante parti del mondo. Quando non c'è più posto per la pietà e la ragione, per la compassione e il rispetto, quando non c'è pensiero né cuore,  a farla da padrone sono solo le armi, la sopraffazione, la violenza, l'ignoranza, l’integralismo fanatico e l'odio.

Penso di interpretare il pensiero di tutti e tutte voi condannando con fermezza queste azioni terroristiche che nulla hanno a che vedere con Dio, nel nome del quale pretenderebbero di legittimarsi. Nessun Dio e nessun testo sacro e nessuna religione e nessuna ragione possono giustificare questa barbarie.

Venerdì 13 novembre tutti e tutte noi abbiamo perso figli e figlie, padri, fratelli, madri e sorelle. Abbiamo perso anche la giovane Valeria Solesin, cittadina del mondo, italiana, veneziana, trentina, parigina, autentica europea. Giovane ventottenne dalla mente brillante e dai valori solidi: quelli stessi per cui era stata a Venezia e a Trento volontaria di Emergency, studiosa e ricercatrice alla Sorbona dopo aver concluso a Trento gli studi di Sociologia. Valeria era fidanzata con Andrea, un giovane di Dro, miracolosamente scampato con la sorella e un amico alla strage del Bataclan, dove tutti si trovavano pacificamente e con gioia per una serata all'insegna della musica.

Ci stringiamo perciò con affetto a lui e alla famiglia di Valeria, ai suoi genitori, che hanno dimostrato una grande dignità ed uno straordinario coraggio nel momento del dolore più grande. Ci appelliamo ai valori della pace, della libertà, dell'uguaglianza, della fraternità e della democrazia, che sono alla base della nostra e delle altre Costituzioni europee e sono al tempo stesso valori universali, sanciti in tutte le Dichiarazioni sui diritti umani.

Pur nel dolore che ci opprime, nella paura e nella tristezza di questi giorni cupi, non dobbiamo mai perdere la speranza. Prevert scriveva: “Un minuto di primavera dura spesso più a lungo di un'ora di dicembre, di una settimana di ottobre, di un anno di luglio, di un mese di febbraio.”

Ed ora vi propongo un minuto di silenzio nel ricordo di tanto dolore, per esprimere la nostra incondizionata solidarietà.

razie.

La presidente del Consiglio Comunale di Trento
Lucia Coppola

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